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Immagine del redattoreRaffaele Bergaglio

IT - DE - AT - UK: rapporto tra infortuni sul lavoro - ore di formazione - metodo formativo

ITALIA

NORMATIVA: la sicurezza sul lavoro è normata principalmente dal Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro (TUSL) emanato con D.Lgs. 81/2008.

FORMAZIONE IN AZIENDA: l’art. 37 del TUSL prevede la formazione obbligatoria dei lavoratori, la quale deve coprire concetti generali come rischi, prevenzione, diritti e doveri, oltre ai rischi specifici legati alle mansioni. La durata minima dei corsi è di 32 ore, con aggiornamenti periodici di almeno 4 ore annuali per le aziende con 15-50 dipendenti e 8 ore per quelle più grandi. La formazione è obbligatoria per nuove assunzioni, cambiamenti di mansioni o introduzione di nuove tecnologie.

FORMAZIONE SCOLASTICA: la riforma dell’istruzione prevista dalla Legge 107/2015, comunemente nota come “Buona Scuola”, ha apportato modifiche significative al sistema educativo italiano. Con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’insegnamento e avvicinare gli studenti delle scuole superiori direttamente al mondo del lavoro è stata introdotta l’alternanza scuola-lavoro. Per gli istituti tecnici e professionali è stato previsto un numero di ore lavorative superiore a quello dei licei. Qualsiasi scuola secondaria superiore, anche di tipo tecnico o professionale, permette l’accesso all’università, purché lo studente abbia conseguito il diploma di maturità.

CRITICHE: sul piano della formazione dei lavoratori, i risultati sembrerebbero contrastanti: alcuni studenti e genitori hanno lamentato tirocini poco formativi, mansioni ripetitive e non qualificanti, estranee al percorso di studi nonché esperienze di sfruttamento. Inoltre, molti licei hanno trovato difficile implementare l’alternanza in maniera efficace, data la natura più accademica del loro percorso. Inoltre, non sarebbero state incrementate le competenze tecniche e digitali degli studenti poiché molte scuole non erano dotate delle risorse tecnologiche necessarie, e spesso mancava il personale qualificato. Secondo un noto giornalista, studiare per inserirsi nel mondo del lavoro tradirebbe lo scopo fondamentale dell’istruzione, che dovrebbe invece essere quello di arricchire la vita degli individui e della società. Pertanto, la scuola dovrebbe insegnare a vivere, non solo a lavorare.

NUMERO DI INFORTUNI SUL LAVORO NEL 2023: la popolazione nel 2024 è stimata a circa 59.342.900 abitanti. Nel 2023, l’INAIL ha riportato che in Italia sono stati registrati 491.165 infortuni sul lavoro, con una riduzione del 19,2% rispetto al 2022, di cui 1.041 mortali. Il settore lavorativo in cui si rilevano più infortuni mortali è quello delle costruzioni, che fa rilevare ben 150 decessi durante l'orario di lavoro, che corrisponde al 18,8% sul totale. Si perviene così tasso di infortuni sul lavoro di circa 8.3 incidenti ogni 1.000 abitanti  e ad un tasso di mortalità di 1,8 decessi ogni 100.000 abitanti.


GERMANIA

NORMATIVA: la sicurezza sul lavoro è regolata dall’Arbeitsschutzgesetz (ArbSchG) del 1996.

FORMAZIONE IN AZIENDA: secondo l’art. 12 del ArbSchG la formazione è obbligatoria prima dell'inizio del lavoro e deve essere ripetuta annualmente e di fronte ad ogni mutamento dei rischi. Per i minorenni la legge prevede un aggiornamento ogni sei mesi. Copre vari aspetti della sicurezza, tra cui l’uso di attrezzature, la gestione dei rischi specifici legati al settore (ad esempio, sostanze chimiche, macchinari pesanti, lavori in quota), le procedure di emergenza e le norme di comportamento in caso di incidenti. Non è previsto un orario minimo di ore di formazione.

FORMAZIONE SCOLASTICA: durante l’età della scuola media superiore esistono forme di apprendistato (Ausbildung o Lehre), mediante le quali i giovani vengono formati per svolgere un determinato lavoro, compresa la gestione dei relativi rischi, sviluppando una cultura della sicurezza fin da subito. Il programma, che combina istruzione scolastica e lavoro pratico, consente di entrare nel mondo del lavoro durante la scuola, specializzandosi in un determinato settore. Questa alternanza scuola-lavoro è pensata soprattutto per coloro che, dopo la scuola media (Hauptschule) o la scuola secondaria professionale (Realschule), vogliono entrare direttamente nel mondo del lavoro. Gli studenti seguono una formazione duale, che consiste in lavoro pratico e istruzione teorica in una scuola superiore professionale (Berufsschule). Generalmente non è rivolta agli studenti che non frequentano il liceo, ma anche per costoro vi è la possibilità di conseguire pure questo tipo di diploma dopo la  maturità. La partecipazione ai corsi di sicurezza nelle Berufsschulen non sempre porta al rilascio di una certificazione specifica ed autonoma.

La possibilità di iscriversi all’università dopo aver conseguito la “Ausbildung”, ovvero il titolo professionale, dipende dal tipo di Ausbildung completato, dal tipo di università cui si intende accedere e dalla regione (Land) della Germania. È possibile iscriversi ad un corso di laurea in un campo specifico che deve essere collegato alla materia svoltasi durante la Ausbildung, presso molte università private. Diverse università pubbliche, invece, richiedono ulteriori anni di esperienza lavorativa aggiuntiva che variano in base al Land. Un'altra modalità per qualificarsi per l'università dopo la Ausbildung è di aggiungere una formazione avanzata, come quella per diventare Fachwirt (specialista), Techniker (tecnico) o Meister (maestro). Alcune università richiedono inoltre anche il superamento di un esame di ammissione.

CRITICHE: Il rapporto di formazione della DGB (confederazione sindacale) del 2024 evidenzia un calo della soddisfazione tra gli apprendisti, scesa al 69,8%. Persistono problemi come il 15,3% degli apprendisti impegnati in attività non pertinenti alla loro formazione, oltre a ore straordinarie non compensate e l'assenza di piani formativi chiari. I giovani provenienti dall’estero sarebbero svantaggiati in vari settori professionali.

NUMERO DI INFORTUNI SUL LAVORO NEL 2023: la popolazione nel 2024 è stimata intorno a 84.552.200 abitanti. I dati forniti dal DGUV (Deutsche Gesetzliche Unfallversicherung) riportano 785.164 infortuni sul lavoro nel 2023, con una leggera diminuzione rispetto all'anno precedente. Di questi, 610 sono gli incidenti mortali, dei quali 76 sono avvenuti nel settore delle costruzioni. Si perviene così tasso di infortuni sul lavoro di circa circa 9.3 incidenti ogni 1.000 abitanti e ad un tasso di mortalità di 0,7 decessi ogni 100.000 abitanti.


AUSTRIA

NORMATIVA: L'ArbeitnehmerInnenschutzgesetz (ASchG) del 1995 regola la protezione dei lavoratori.

FORMAZIONE IN AZIENDA: l’approccio alla sicurezza prevede una cooperazione stretta tra datori di lavoro e partner sociali. L’art. 14 del ASchG stabilisce che i datori di lavoro devono garantire la formazione (iniziale, continua e specifica) dei lavoratori sui rischi e sulle misure di prevenzione, ma non stabilisce un numero fisso di ore obbligatorie. La legge prevede che la formazione sia regolare, documentata e aggiornata ogni volta che ci sono cambiamenti rilevanti o nuovi rischi, adattandola all'esperienza e alle necessità dei lavoratori.

Diverse istituzioni e enti pubblici, come l’AUVA (Allgemeine Unfallversicherungsanstalt, l’ente di assicurazione contro gli infortuni) e le Kammern (camere di commercio e di lavoro), collaborano con le aziende per offrire corsi e materiale formativo. Questa struttura mira a promuovere una cultura della sicurezza, dove tutti i lavoratori siano consapevoli dei rischi e preparati a gestirli in modo proattivo, contribuendo a un ambiente di lavoro più sicuro.

FORMAZIONE SCOLASTICA: anche in Austria esiste un sistema simile a quello tedesco chiamato "Lehrlingsausbildung", che integra scuola e formazione pratica in azienda. Gli apprendisti alternano periodi di Berufsschule (scuola professionale) con lavoro in azienda, ricevendo così formazione su sicurezza e salute sul lavoro. Questo sistema favorisce lo sviluppo di una cultura della sicurezza già durante la formazione, aumentando la consapevolezza dei rischi. Alla fine del percorso scolastico e dell’apprendistato, gli studenti devono dimostrare di possedere le competenze di sicurezza necessarie come parte dell’esame finale per ottenere la qualifica professionale. In alcuni casi, le scuole rilasciano certificazioni che attestano la partecipazione a specifici corsi di sicurezza, utili anche come credenziali per futuri datori di lavoro.

CRITICHE: si è sostenuto che spesso gli apprendisti vengono utilizzati come manodopera a basso costo e che la qualità della formazione sia molto variabile. Talvolta mancherebbe una supervisione adeguata da parte dei formatori, il che porterebbe a disuguaglianze, soprattutto tra aree urbane e rurali.

NUMERO DI INFORTUNI SUL LAVORO NEL 2023: la popolazione nel 2024 è stimata a circa 9.120.810 abitanti. Secondo il rapporto AUVA (Allgemeine Unfallverssicherungsanstalt) nel 2023, in Austria sono stati registrati complessivamente 145.748 incidenti sul lavoro, tra cui 107 casi mortali, comprendendo sia incidenti sul lavoro che malattie professionali con esito fatale. Si perviene così tasso di infortuni sul lavoro di circa 16 incidenti ogni 1.000 abitanti e a un tasso di mortalità di 1,2 decessi ogni 100.000 abitanti.


REGNO UNITO

NORMATIVA: la sicurezza sul lavoro è regolata dall’Health and Safety at Work Act del 1974 e integrato dal Management of Health and Safety at Work Regulations del 1999

FORMAZIONE IN AZIENDA: l’Health and Safety at Work Act del 1974 richiede ai datori di lavoro di garantire un ambiente sicuro e di formare regolarmente i dipendenti, coinvolgendoli attivamente. Il sistema promuove una cultura proattiva della sicurezza, con aggiornamenti continui. L'Health and Safety at Work Act è stato integrato dal Management of Health and Safety at Work Regulations del 1999, che definisce i principi generali di sicurezza e salute sul lavoro. I dettagli, come l'obbligo di formazione e i momenti specifici in cui deve essere erogata (ad esempio, all'inizio del lavoro, al cambio di mansione, o in presenza di nuovi rischi), sono definiti nel Regulation 13 di questa regolamentazione. La regolamentazione nel Regno Unito non prevede un numero fisso di ore di formazione obbligatoria. L'approccio è flessibile, ovvero che la formazione deve essere adeguata ai rischi specifici e aggiornata regolarmente secondo delle linee guida, ma senza un minimo di ore definito per legge.

FORMAZIONE SCOLASTICA: il sistema formativo che integra scuola e lavoro è simile a quello austriaco e tedesco, ed è noto come "apprenticeship". Gli apprendistati offrono ai giovani la possibilità di combinare formazione teorica e pratica, lavorando direttamente in azienda mentre studiano per conseguire una qualifica professionale.

CRITICHE: L´apprenticeship viene considerato un percorso con qualità variabile dei programmi e alla retribuzione spesso insufficiente. Si è sostenuto che gli apprendisti talvolta vengano sfruttati come manodopera a basso costo e che l'enfasi sull'apprendistato potrebbe ridurre il valore dei percorsi di studio accademici tradizionali.

NUMERO DI INCIDENTI SUL LAVORO NEL 2023: la popolazione nel 2024 è stimata a circa 69.138.200 abitanti. Nel periodo 2022/2023, secondo un'indagine basata su auto-segnalazioni dei lavoratori del Labour Force Survey (LFS), ci sono stati circa 561.000 infortuni sul lavoro, di cui  138 mortali. I dati sono stati analizzati dal Health and Safety Executive (HSE). Il settore delle costruzioni che ha registrato il numero più alto di decessi. Si perviene così tasso di infortuni sul lavoro di circa 8.1 incidenti ogni 1.000 abitanti e ad un tasso di mortalità di 0,2 decessi ogni 100.000 abitanti.


CONSIDERAZIONI DI SINTESI

I dati sopra riportati, sono reperiti nel web e potrebbero risentire di differenze nei metodi di segnalazione, tuttavia essi sono nel complesso attendibili.

Per quanto riguarda i tassi di infortuni generali, sembra che l’Austria presenti il tasso più alto (16 per 1.000 abitanti), seguita da Germania (9.3), Italia (8.3) e Regno Unito (8.1).

Con riferimento ai tassi di mortalità l’Italia registra il tasso più alto (1,8 per 100.000 abitanti), seguita da Austria (1,2), Germania (0,7) e Regno Unito (0,2). Gli ultimi due hanno tassi significativamente più bassi.

L’analisi comparativa evidenzia che il settore delle costruzioni è ovunque il più esposto ad infortuni.

Nonostante la normativa italiana sia molto più rigida e rigorosa nel disciplinare la formazione a carico del datore di lavoro, il numero di incidenti, specie mortali, non premia l’Italia in termini di sicurezza lavorativa.

Quello che si può ragionevolmente affermare è che sistemi formativi diversi da quello italiano, ancorché meno rigidi sul piano normativo, poiché improntati alla formazione duale di tipo scolastico, consentono risultati analoghi se non migliori avuto riguardo agli infortuni mortali.


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